Genesi dello strafalcione

La parola che dà il titolo a questo Osservatorio ha origini contadine. Lo spiegava ieri Giovanni Gobber su Libero:

«Una volta c’erano i “falciatori”, oggi restano gli “strafalcioni”. Per capirci qualcosa, bisogna osservare il movimento dei falciatori, che camminano “barcollando e allargando le gambe” (Carlo Alberto Mastrelli, in Lingua Nostra, 1975). Chi si muove “come un falciatore” è uno che “falcia”; se esagera nei movimenti, si dice che “strafalcia”. Dall’idea di “passo falso”, si è passati a quella di “errore”.
Ne è così uscito lo “strafalcione”, che ha suffisso accrescitivo. Nell’uso popolare, “strafalcione”, con il femminile “strafalciona”, si dice anche di persona che lavori “grossolanamente, senza cura” (Pietro Fanfani, Vocabolario della lingua italiana, 1855).»